L'angolo dello scrittore

Cécile a testa alta

_Cécile Kyenge Kashetu è ministro all’integrazione del governo Letta. Il primo ministro di origine africana in un governo delle repubblica. Ripercorriamo la sua storia e il suo impegno. A fianco dei migranti.

 – di Elisa Kidané_

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Cécile Kyenge Kashetu aveva 19 anni quando, nel 1983 arrivava in Italia, proveniente dalla Repubblica democratica del Congo, con un obiettivo chiaro: studiare. Si laurea in medicina all’Università Cattolica di Roma, specializzandosi in oculistica all’Università di Modena. Sono anni propizi e ha la possibilità di svolgere il suo impiego professionale presso diversi poliambulatori di Modena e provincia. Oggi ha 48 anni, un marito e due figlie.Potrei fermarmi qui, ma l’esistenza di Cécile sovrabbonda di vita che trova sbocchi in un turbine di iniziative, impegni, coraggio. Eh sì, perché per trasformare i sogni, tradurre gli slogan, concretizzare le aggrovigliate teorie di future collettività multietniche ce ne vuole di coraggio e tanto!Cécile, donna pratica, decide di bypassare la retorica e darsi da fare per cercare di rendere fattibile la convivenza di culture diverse, partendo però da un punto preciso: garantire i diritti. Come immigrata conosce le problematiche e le fatiche di chi vuole integrarsi e trova ostacoli insormontabili. Potrebbe starsene tranquilla e usufruire dei privilegi che si è guadagnata. Ma non può. Comprende l’importanza di un impegno politico, quello però fatto sporcandosi le mani, e accetta la sfida.

cecile2Viene prima eletta consigliere della Terza circoscrizione di Modena, poi consigliera provinciale Pd nella commissione Welfare e politiche, titoli che lei trasforma in azioni concrete. Si fa presente in quelle iniziative che richiedono il coraggio di mostrare la faccia. Usa il network per far circolare notizie, iniziative, campagne per sensibilizzare su tematiche emergenti: diritti di cittadinanza, diritti dei braccianti immigrati, dei lavoratori stranieri, i Cie (Centri di identificazione ed espulsione), sono i temi di cui si fa carico ogni giorno. È anche portavoce del movimento Primo Marzo che organizza ogni anno una giornata di mobilitazione e sciopero nazionale degli immigrati. Non conosce sosta. Viene vista con simpatia anche se non le vengono risparmiate critiche o diffidenze. Ma va avanti a testa alta, uguale alle sue antenate.

Poi arriva la candidatura nella lista del Pd emiliano in vista del voto del 24 e 25 febbraio per il rinnovo del parlamento. Il risultato di questa scelta è anche il lavoro che il Forum immigrazione nazionale Pd ha svolto in questi anni, mettendo in primo piano la partecipazione dei nuovi italiani. Ecco i punti della sua campagna elettorale: partecipazione attiva e diritti di cittadinanza, welfare e promozione sociale, prevenzione di ogni forma di violenza, solidarietà e cooperazione internazionale, immigrazione e integrazione.

cecile3Nella sua pagina facebook fioccano le felicitazioni, ma ciò che risalta è che tutti riconoscono in Cécile una donna che ha saputo dare sempre il meglio di sé stessa, con abnegazione, serietà, responsabilità. Tra le centinaia di tag quella che mi sembra possa riassumere in qualche modo la statura morale e politica di Cécile è questa: “Sono davvero felice della sua nomina in parlamento… i valori di eticità, altruismo, umiltà e impegno che lei porterà con sé in questo incarico sono quelli che tanti hanno dimenticato ma di cui le persone oggi hanno veramente bisogno: capacità, concretezza ed equilibrio”.

Cécile Kyenge Kashetu è stata eletta deputato il 25 febbraio e dal 28 aprile è ministro all’integrazione del governo Letta.

Lo scorso gennaio, a commento della notizia secondo cui un consigliere comunale di Trapani aveva proposto di creare due linee di autobus separate, una per i bianche l’altra per gli immigrati, Cécile ricordò quanto successe in Alabama il primo dicembre 1955. Una donna, Rosa Lee Parks, si rifiutò di alzarsi da un posto destinato a un bianco… e sappiamo tutti come andarono poi le cose. Secondo il neoministro, «c’è ancora tanta strada da fare in Italia. E ci vogliono tante Rosa Lee». Cécile ha tutta l’aria di assomigliarle parecchio!